Pieghe di felicità

Tutti noi abbiamo la foto sul fasciatoio.

E se crescendo le cose non sono migliorate era per il fatto che avevamo le ossa grandi.

Oppure ci si diceva di rispondere che non eravamo grassi, piuttosto eravamo robusti.

Nella peggiore delle ipotesi i genitori ti prendevano in giro per le “ciambelle” o per le “pieghe”.

Ora non stiamo parlando di Lui che ormai ha la tipica conformazione a mela (e nonostante le cattive abitudini del lockdown poteva andargli peggio).

Stiamo parlando di quelle che per noi sono pieghe di felicità, ovvero dei nostri nipoti che sono ancora nell’età in cui “la morbidezza è tutto”.

Questo weekend sarà anche stato uggioso, tempestoso e con quel pizzico di incertezza del periodo. Ma a noi che ce frega? Abbiamo visto le pieghe di felicità.

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Post scriptum: l’apoteosi sarebbe stata con un paninazzo di mortazza in mano.

<<…e trovò alcuni parenti più prossimi, ch’erano stati invitati in fretta, per farle onore, e per rallegrarsi con lei de’ due felici avvenimenti, la ricuperata salute, e la spiegata vocazione. >>

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